martedì 27 novembre 2007

VERBA VOLANT , ( purtroppo ) SCRIPTA MANENT

QUESTA SUBLIME PENNA DEL WEB HA PURE MESSO IL COPYRIGHT .
CHISSA' SE MENTRE SCRIVEVA MANGIAVA TRIPPA AVANZATA?

Colpo di .......fulmine
Era una notte buia e tempestosa ..... beh! Forse è esagerato, diciamo che era una notte di mezza estate come tante altre, calda e affollata di nottambuli in cerca di refrigerio in strada, Gianni stava rigirandosi nel letto semza riuscire a prendere sonno per il caldo e mille pensieri, decise allora di alzarsi e di fare una passeggiata notturna in attesa che la casa si raffreddasse un pò e potesse andare finalmente a dormire, sembrerebbe strano ma il suo appartamentino, un classico da scapolo incallito, era dall'altra parte della strada che costeggia il mare ed esposto proprio a mezzoggiorno, per cui il sole lo martellava quasi tutto il giorno specialmente proprio nelle ore più calde, rendendo la casa una sauna a scoppio ritardato.
Mentre assorto nei suoi pensieri bighellonava con passo incerto, voltando l'angolo del palazzo dove abitava, si sentì travolto da qualcuno che procedeva di corsa, ruzzolò a terra e mentre si divincolava per liberarsi da quel pesante fardello, una mezza parolaccia gli scappò dalla bocca, con un guizzo saltò in piedi intenzionato a fargliela pagare con un bel pugno sul muso a quel maldestro assalitore, ma restò come impietrito quando si rese conto che ad atterrarlo era stata un bel pezzo di figliola, una stanga alta 1 metro e 80 con delle forme da far invidia alla più quotata top model, capelli come fili d'oro e due occhi azzurri come il mare che sembravano dipinti con i colori ad olio, tanto vi si rifletteva la luce dei lampioni.
Restò li impalato, folgorato da una scossa che gli percorreva tutta la schiena, senza la forza di proferir parola e riuscendo a malapena a muovere le labbra, tanto era incantato da quella visione, di fronte a lui quella ragazza bella come un angelo stava immobile fissandolo negli occhi, poi fù lei a rompere il silenzio con un fil di voce dolce, sensuale ma tremolante per l'emozione, che gli sussurrò
"Scusami, andavo un pò di fretta e non mi sono accorta di te!"
Gianni che non aveva smesso un momento di fissarla ad occhi sgranati rispose " Dai...non è successo nulla....piuttosto ti sei fatta male?" E lei " No! Non mi sembra.... credo che solo il vestito si sia sporcato un pò" Gianni solo allora si accorse che quell'angelo portava un vestitino niente male, un completino di seta color nocciola con una scollatura a vu che si lasciava generosamente ammirare e una gonna da sturbo, " E' un vero peccato per un vestito così bello, soprattutto perchè indossato da una bellissima donna come te" Rispose Gianni, lei arrossì in viso e abbassò gli occhi, stranamente quell'affermazione non sortiva in lei l'effetto del solito marpione che cercava di rimorchiarla, ma piuttosto si sentiva lusingata e un pò imbarazzata, Gianni ruppe gli indugi e arrivò alla domanda fatitica " Come ti chiami?" "Marina" Rispose lei sottovoce, quasi per non interrompere quel momento di estasi, poi riprese a guardare Gianni negli occhi, era attirata da quell'uomo, da quegli occhi scuri che continuavano a fissarla e sembrava volessero dirgli qualcosa, Gianni allora propose quasi sfacciatamente "Senti... abito quì di fronte ed ho quello che serve per smacchiare il tuo vestito, se vuoi salire un momento in casa mia gli diamo una pulita" Marina d'istinto rispose " Va bene, perchè non vorrei che le macchie con il tempo non vadano più via" Solo dopo un minuto realizzò che il suo avventato assenzo poteva essere male interpretato e che poteva correre dei rischi con quello sconosciuto, ma oramai era tardi per tirarsi indietro e così si avviarono.
Una volta in casa, Gianni diede il suo accappatoio a Marina dicendogli "
Li cè il bagno, mettiti questo e togliti il vestito, intanto prendo l'occorrente per smacchiarlo" Marina annuì e si avviò verso il bagno, dopo cinque minuti tornò con il vestito in mano, si sedettero in soggiorno e mentre Gianni provvedeva a smacchiare il vestito cominciarono a parlare del più e del meno, Marina non riusciva a capire il perchè con quell'uomo si sentiva a suo agio come se lo conoscesse da chissà quanto tempo, Gianni parlava sollevando gli occhi di tanto in tanto facendo un ping pong tra il vestito da smacchiare e gli occhi di Marina, cominciarono così ad entrare in confidenza e lei gli raccontò che aveva 28 anni, viveva a Firenze ma era li in vacanza e un'ora prima del suo incontro scontro con Gianni aveva lasciato il suo fidanzato, perchè aveva scoperto che aveva un'altra donna, si era arrabbiata e mentre camminava velocemente e stava riflettendo sull'accaduto, sù quanto sono cattivi e traditori certi uomini, era sbadatamente finita contro di lui, Gianni dal canto suo ascoltava mostrando un grande interesse per Marina, gli piaceva quella ragazza, ma era già preocupato che una volta smacchiatogli il vestito forse non l'avrebbe più rivista e non gli andava giù doverla lasciare andare, così si fece coraggio e gli propose " Senti Marina... hai cenato già?" " No! Non me la sentivo di mangiare perchè avevo lo stomaco chiuso dalla rabbia" rispose Marina, " Allora perchè non andiamo a mangiarci qualcosa insieme? così tanto per farmi perdonare dell'incidente" Propose Gianni " Ma non è stata colpa tua" Disse Marina " Ma va bene ugualmente, forse se mi distraggo un pò non penso a quel disgraziato traditore"
continuò Marina.
Tempo 10 minuti per rivestirsi e rassettarsi, che marina e gianni erano già di nuovo in strada e si avviavano verso il ristorante, mentre continuavano a parlare Gianni allungò la mano verso Marina e questa per tutta risposta gli diede la sua, se ne accorsero solo davanti alla porta del ristorante che stavano mano nella mano, ma nessuno dei due trovava il coraggio di ritirarla e ambedue arrossirono cercando di far finta di nulla, poi ...ma si il ghiaccio era oramai rotto per cui la serata filava liscia senza il minimo intoppo, Marina mentre mangiava guardava continuamente Gianni che gli parlava di se, delle sue prospettive di vita, del desiderio di trovarsi una donna bella come Marina che gli volesse bene, era affascinata dai suoi modi gentili ed educati e non si accorgeva che già pendeva dalle sue labbra, Gianni dal canto suo voleva che quella serata in compagnia di quella sirena non finisse mai e parlava... parlava... parlava, cercando di mantenere viva l'attenzione di Marina, come se ce ne fosse stata necessità visto che oramai la ragazza era talmente presa, che nemmeno si ricordava più della ragione per cui era li e non a casa.
Così finita la cena Gianni propose di fare due passi prima di accompagnarla dove voleva, lei annuì e rispose
"Volentieri", A
nche se non riusciva a rendersi conto del perchè quell'uomo gentile e di buone maniere la incuriosisse, anche perchè era proprio l'opposto di quel buzzicone ignorante con cui aveva litigato e che aveva lasciato qualche ora prima.
Passeggiando sul lungo mare si ritrovarono ad attraversare la spiaggia di nuovo mano nella mano ed a camminare sul bagnasciuga, avevano inconsapevolmente cercato un posto meno illuminato e più romantico? Quello che era certo è che ora si trovavano a passeggiare li dove la risacca del mare muore e sotto un cielo stellato come non mai, in compagnia di uno spicchio di luna che galeotta stava contribuendo a creare un'atmosfera irreale e da sogno, non si sa come o forse si , stà di fatto che Gianni e Marina si ritrovarono come due innamorati appiccicati l'uno all'altra travolti dalla passione di un bacio mozzafiato, quanto sia durato lo sa solo la luna li presente e quel mare che d'un tratto era come si fosse zittito per non disturbare.
Quando si staccarono finalmente da quel bacio incollato, si guardarono perplessi in quegli occhi ricchi di mille domande, non sapevano se essere dispiaciuti o compiaciuti di quello che era successo, per loro era come un sogno, Marina che sentiva di aver incontrato qualcuno di speciale e Gianni che non credeva che finalmente avesse incontrato la donna della sua vita, decisero di scambiarsi i numeri di telefono e di continuare a vedersi, poi Marina gli disse
" Ti prego Gianni prima che succede l'inevitabile accompagnami a casa, non ci voglio andare da sola"
Gianni seppur un pò contrariato di dover lasciar morire così la serata, riprese Marina per la mano e si avviarono.
Lo scapolone era al settimo cielo e già immaginava il suo futuro decisamente più roseo in seguito a quella serata e a quell'incontro così fortuito, mentre era assorto nei suoi splendidi pensieri all'improvviso uno scampanellio sempre più forte lo riportò alla realtà, era la sveglia sul comodino che suonava come un pezzo di ferraccio percosso da un martelletto e mentre spalancava gli occhi si rese conto di stare nel suo letto dentro a quella fornace di casa sua e con un raggio di sole che filtrava dalla finestra fin sopra il suo cuscino,
" Dannazione!!" Imprecò " E' stato tutto un sogno!" Il suo cuore prese a palpitare all'impazzata attanagliato dal dolore e non sapeva se piangere o ridere per lo scherzo tiratogli dal suo subconscio, "ma come è possibile? era stato così reale, quell'angelo di ragazza svanito così, che diavolo mi è successo!" Si ripeteva continuamente mentre tentava di alzarsi, si ricordava perfino vagamente il numero di telefono di quella sirena come per averlo sentito poco prima, poi come un'automa afferrò il celulare e prese a scorrere la rubrica.... "Angelo....Carlo.....Carlotta....Dario....Luigi...Marina...Sabrina....Tiziana..........Marina?" Un salto al cuore, un minuto di perplessità e prese a comporre il numero " Pronto? Marina?" Dall'altra parte "Si sono io chi sei?" Il cuore di Gianni sembrava voler uscire dal petto " Gianni ,ti ricordi?" Silenzio... " Chi? non conosco nessun gianni!" Rispose Marina, la certezza che fosse stato un sogno si stava facendo strada in Gianni, ma ripetè a voce più bassa e incerta "Sono Gianni, ...quello .... lo scontro!" silenzio di tomba.... poi sentì esclamare dall'altro capo del telefono " Dio mio!! Il ..... il....il sogno che ho fatto stanotte!"
Strani scherzi gioca il destino, a volte si diverte a far incontrare le perone nei modi più impensabili.
F.B.07/2007
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